Impresa e università

ALLA TAVOLA ROTONDA “INGEGNERIA: UNA PROFESSIONE PER IL PRESENTE E PER IL FUTURO” DELLA SCUOLA DI INGEGNERIA DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA ANCHE IL DELEGATO CVE FRANCESCO NALINI

Confrontarsi sulla formazione degli ingegneri in un contesto di scenari tecnologici, sociali e lavorativi sempre più complessi e in evoluzione, riflettere sulle azioni di innovazione della didattica e per superare il gender gap nei percorsi di studi, attrazione di studenti stranieri.

Sono alcuni degli spunti trattati nel corso dell’Assemblea della Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova svoltasi il 13 febbraio 2024 presso l’Aula Magna di Ingegneria.
Nella sessione pubblica la tavola rotonda “Ingegneria: una professione per il presente e per il futuro” su cui si confrontati i Direttori dei quattro Dipartimenti di Ingegneria dell’Università di Padova assieme ai rappresentanti del mondo dell’impresa e delle professioni: Fabrizio Dughiero (Direttore DII), Andrea Giordano (Direttore DICEA), Gaudenzio Meneghesso (Direttore DEI) e Alberto Trevisani (Direttore DTG), assieme al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Padova ing. Riccardo Schvarcz e al Delegato Education di Confindustria Veneto Est Francesco Nalini,
moderati dalla giornalista Katy Mandurino.
Al centro dell’intervento di Nalini il punto di vista del mondo industriale, per riflettere sul contesto delle imprese, i fabbisogni nel medio termine e le tendenze in atto per cui la formazione è chiamata a nuove sfide.

La Scuola di Ingegneria di Padova è tra le prime quattro in Italia per numero di iscritti (oltre 16.000): qui ogni anno si laureano oltre 3.000 studenti e studentesse, ma il mondo industriale e delle professioni segnala sempre più spesso la mancanza di laureati e laureate in Ingegneria. Questa lacuna può essere colmata valorizzando sempre più #innovazione, #internazionalizzazione e #paritàdigenere all’interno dei corsi di laurea ingegneristici.

Presente al dibattito per CVE Francesco Nalini, delegato Education «È importante incentivare canali istituzionali tra mondo delle imprese e dell’università. I nostri talenti sono un bene prezioso, e purtroppo sempre più raro, dobbiamo saperli formare, trattenere e offrire loro le giuste opportunità, in termini di carriera oltre che economiche. Facciamo conoscere ai giovani le eccellenze produttive del territorio. Completiamo con percorsi multidisciplinari, attività laboratoriali e tirocini la solida preparazione accademica, per apprendere quelle skills trasversali indispensabili nel mondo del lavoro. E apriamo le aziende ai dottorati di ricerca per aumentare il livello di innovazione nelle aziende e nel Paese».


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