Cosa è davvero la Centrale dei Rischi di Banca d’Italia?

La Centrale dei Rischi è un sistema informativo che fornisce a banche e a società finanziarie le informazioni relative alla solvibilità degli utenti (sia persone fisiche che giuridiche). I dati di una centrale rischi possono essere gestiti sia a livello pubblico (come quella costituita presso la Banca d’Italia) che a livello privato (i cosiddetti sistemi di informazione creditizia come quelli gestiti da Crif eurisc, Experian).

La Centrale dei rischi gestita da Banca d’Italia viene alimentata da banche, società finanziarie e altri intermediari vigilati che sono obbligati per legge a comunicare mensilmente le posizioni di rischio rilevate l’ultimo giorno del mese sulla loro clientela. Gli intermediari ricevono di ritorno, con la stessa periodicità con cui sono raccolti, i flussi informativi sulla posizione debitoria dei clienti segnalati. Dopo cca 40 giorni dalla raccolta, i dati sono disponibili a sistema.

I dati della CR sono coperti dal segreto di ufficio e non possono essere comunicati ad altri e/o divulgati. Possono accedere alle informazioni solo:
i soggetti segnalati (nel caso di persone giuridiche il legale rappresentante)
Gli intermediari, per valutare il merito di credito dei clienti
Altre autorità di vigilanza come Consob e Ivass
L’ autorità giudiziaria nell’ambito dei procedimenti penali.

I soggetti segnalanti possono interrogare la CR per chiedere informazioni su non clienti (le cosiddette “Prime Informazioni”) ad esclusiva condizione che le richieste siano avanzate per finalità connesse con l’assunzione e la gestione di nuovo rischio di credito, cioè di fronte ad una documentata richiesta di finanziamento. In caso contrario, l’intermediario non ha facoltà di richiedere l’accesso ai dati.

Sono registrati in CR i finanziamenti (come ad esempio mutui, prestiti personali, aperture di credito) e le garanzie quando l’importo che il cliente deve restituire supera i 30 mila euro, la cosiddetta soglia di censimento. Questa soglia si abbassa a 250 euro se il cliente ha gravi difficoltà nel pagare il suo debito, ossia è in sofferenza.

Il documento informativo della Centrale Rischi è differente a seconda del soggetto richiedente:
per gli intermediari finanziari il documento illustra in maniera aggregata l’esposizione complessiva verso il sistema finanziario;
per i soggetti segnalati le informazioni sono dettagliate banca per banca.

La centrale rischi di Banca d’Italia non è una lista di cattivi pagatori perché registra la storia creditizia dei singoli clienti: contiene quindi sia informazioni positive, come la regolarità del pagamento delle rate e la chiusura del rapporto di finanziamento, sia eventuali informazioni negative che riguardano le difficoltà a restituire il debito.

Il modello di rilevazione dei dati si compone di 5 sezioni:

1. Sezione: Crediti per cassa comprende:
Rischi autoliquidanti come anticipo fatture, sbf, sconto portafoglio commerciale
Rischi a scadenza, ovvero le operazioni di finanziamento con scadenza fissata contrattualmente
Rischi a revoca, ovvero le aperture di credito in conto corrente per elasticità di cassa
Sofferenze ovvero l’intera esposizione per cassa nei confronti di soggetti in stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente

2. Sezione: Crediti di firma comprende gli impegni assunti dagli intermediari a garantire eventuali inadempimenti di obbligazioni assunte dalla clientela nei confronti di terzi. Possono essere di natura commerciale o finanziaria.

3. Sezione: Garanzie ricevute: sono comprese le garanzie reali e personali rilasciate agli intermediari allo scopo di rafforzare l’aspettativa di adempimento delle obbligazioni assunte dalla clientela nei loro confronti.

4. Sezione: Derivati finanziari: rientrano i contratti in derivati negoziati in mercati OTC

5. Sezioni informativa che risulta articolata in 8 subcategorie e contiene informazioni residuali.

Per ciascuna sezione vengono alimentati determinate classi di dati dettagliati, come ad esempio l’importo concesso (il cosiddetto “accordato), e l’importo utilizzato (il saldo contabile di fine mese).

A questo punto appare chiaro che la CR serve:
sia ai clienti che hanno una buona storia creditizia per ottenere un finanziamento più facilmente e a condizioni migliori;
sia alle banche e alle società finanziarie per valutare il merito creditizio dei clienti.

Con gli accordi di BASILEA l’analisi andamentale, ovvero del comportamento della tesoreria aziendale registrato in centrale, è divenuto strumento integrato nella metodologia di calcolo del merito creditizio. Rappresenta, come abbiamo visto, una vera e propria fotografia del cliente, puntale e costantemente aggiornata che si affianca validamente sia all’analisi quantitativa, basata sui ratio economici/finanziari che a quella qualitativa.

In virtù di queste caratteristiche uniche il suo peso può raggiungere il 60/70% nella valutazione complessiva delle PMI, per progressivamente diminuire mano a mano che le dimensioni aziendali aumentano.

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