Il contratto di apprendistato professionalizzante: spazio alla formazione per affrontare le sfide del futuro

Giovani, talentuosi, in crescita.

I ragazzi di oggi sono il capitale umano che consente alle aziende di affrontare le sfide del futuro.

Per sprigionare tutto il loro potenziale, queste giovani risorse devono crescere in modo strategico: la formazione professionale è fondamentale per ogni lavoratore in quanto permette di aggiornare ed ampliare le proprie competenze.

Tra le opportunità da cogliere, il contratto di apprendistato attribuisce a tale formazione un ruolo ancora più importante permettendo ai giovani di sviluppare una cultura del lavoro e acquisire e aggiornare le proprie capacità professionali.

Lo scopo dell’apprendistato è preparare il giovane ad un “mestiere” e rappresenta oggi la forma privilegiata per l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani tra i 18 ed i 29 anni.

Il datore di lavoro si impegna a garantire all’apprendista l’insegnamento necessario perché possa raggiungere la capacità tecnica per diventare un lavoratore professionalmente qualificato.

Vediamo quali vantaggi offre per l’azienda:

E’ un contratto flessibile: al termine del periodo formativo, che può durare da un minino di 6 al massimo 36 mesi, è possibile recedere dal rapporto con un minimo di preavviso.

E’ economicamente vantaggioso: l’apprendista dal momento dell’assunzione riceverà un retribuzione che cresce nel tempo in relazione al progressivo apprendimento fino a raggiungere quella prevista per il livello di qualificazione finale al termine del percorso formativo.

Viene riconosciuto un risparmio contributivo: in via generale, la contribuzione dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti, pari al 10% della retribuzione imponibile per tutta la durata del periodo formativo, è sensibilmente inferiore a quella ordinaria.

Inoltre, quale premio per l’impegno formativo assunto e rispettato dal datore di lavoro, questa agevolazione contributiva viene riconosciuta per un ulteriore anno se l’apprendista viene confermato in servizio.

Prestiamo attenzione ad alcune regole da rispettare:

– Individuare un tutor, con il compito di favorire l’inserimento dell’apprendista all’interno del contesto lavorativo azienda;
– Definire un Piano Formativo ed assicurare che vi sia coerenza tra l’attività svolta in azienda rispetto agli obiettivi stabiliti;

– Garantire un certo numero di ore di formazione, sia in materie tecnico professionali sia in discipline di base e trasversali (solo di queste ultime se ne occuperanno gli enti formativi esterni accreditati dalla Regione)

La formazione tecnica professionale è invece impartita dal datore di lavoro e può essere espletata in azienda in modalità “on the job” cioè attraverso il lavoro svolto in affiancamento a personale qualificato e specializzato oltre che attraverso formazione teorico-pratica svolta in azienda o presso Enti di formazione esterni scelti dal datore di lavoro.

Ricordiamo infine che il costo della formazione può essere finanziato dai Fondi Paritetici Interprofessionali.

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