Il decreto trasparenza: quali novità?


A partire dallo scorso 13 agosto la lettera di assunzione si arricchisce di nuovi e rilevanti contenuti.

Per effetto del Decreto Legislativo n. 104/2022, meglio conosciuto come Decreto Trasparenza, i datori di lavoro in sede di assunzione dovranno infatti fornire al lavoratore numerose informazioni inerenti alle condizioni di lavoro.

Non sarà quindi più sufficiente limitarsi a comunicare i dati essenziali quali mansioni e inquadramento, sede di lavoro, orario, retribuzione ed eventuale periodo di prova.

Si dovrà, invece, precisare fin da subito ad esempio:

il Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato dall’Azienda nonché eventuali accordi sindacali aziendali

la quantità di ferie e permessi cui il lavoratore ha diritto

i congedi retribuiti dei quali il lavoratore potrà fruire

la disciplina del lavoro straordinario

qual è il preavviso da osservare in caso di dimissioni o a cui si ha diritto in caso di licenziamento

se si ha diritto a ore di formazione previste dalla contrattazione collettiva applicata

Particolare attenzione sarà poi da riservare qualora si tratti di lavoratori da inviare all’estero. Perché, in tal caso, occorrerà inserire ulteriori informazioni riguardanti, ad esempio, il Paese ospitante e le condizioni del distacco.

Ulteriore novità del Decreto Trasparenza è l’estensione del diritto all’informativa anche ai contratti di collaborazione e di prestazione occasionale.

D’altronde, anche i lavoratori già in forza alla data del 13 agosto potranno chiedere che vengano fornite loro tutte le informazioni riguardanti il rapporto di lavoro; i datori di lavoro in tal caso avranno 60 giorni per rispondere.

A tal riguardo, è importante ricordare che la mancata o incompleta comunicazione delle informazioni previste dal Decreto Trasparenza, pur non incidendo sulla validità del contratto, espone il datore di lavoro a sanzioni amministrative.

Per ogni ulteriore approfondimento e chiarimento vi invitiamo a contattare l’Area Relazioni Sindacali e Capitale Umano di Confindustria Veneto Est, che ha redatto un primo modello per impostare la nuova informativa

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