Il 30 giugno 2021 sono entrate definitivamente in vigore le nuove Linee guida dell’EBA in materia di concessione e di monitoraggio del credito.
Le indicazioni sono sempre molto nette e, pur lasciando dei margini di autonomia, le banche devono tenerne conto e compiere ogni sforzo per conformarsi a questi orientamenti.
L’obiettivo da raggiungere è duplice e serve a garantire un futuro di solidità e stabilità al sistema finanziario europeo:
· Da un lato assicurare l’utilizzo di adeguati standard prudenziali;
· Dall’altro prevenire la nascita di nuovi crediti deteriorati,
Si abbandonano quindi le precedenti logiche focalizzate sul presidio e sulla gestione del credito deteriorato, a favore di un processo orientato al monitoraggio continuo e costante dei nuovi finanziamenti in essere, affinchè mantengano buoni livelli di qualità sin dalla loro nascita e per tutta la loro vita.
Le fasi principali di questo approccio sono tre.
Nella prima l’EBA definisce quali sono i dati sufficienti, il set documentale minimo necessario, accurato e aggiornato, di cui le banche devono dotarsi
(se le informazioni non fossero disponibili o fossero incomplete, gli istituti finanziatori devono raccogliere i dati da fonti terze. )
nella seconda fase, una volta raccolta e analizzata la documentazione, si passa alla valutazione del merito creditizio del cliente che deve basarsi principalmente sulla stima realistica e sostenibile del reddito e del flusso di cassa futuro del cliente.
Ricordiamo che nella valutazione rientra anche l’analisi di sensibilità della capacità di rimborso. Questa avviene simulando il verificarsi di alcune condizioni future sfavorevoli, considerando gli impatti di possibili eventi negativi.
Sottolineiamo inoltre che gli istituti finanziatori dovrebbero valutare anche l’esposizione del cliente ai fattori ESG soprattutto quelli ambientali, legati al cambiamento climatico e all’adeguatezza delle strategie di mitigazione
Nella terza e ultima fase si parla di controllo e monitoraggio del credito dopo la sua concessione, che deve essere continuativo con supporto documentale aggiornato ed adeguato, per consentire agli enti di gestire il rischio tempestivamente.
In tale ambito le banche utilizzano anche dei segnali di deterioramento e degli indicatori di pre-allerta, che si attivano al superamento di definite soglie in relazione al livello di rischio.
Queste procedure di controllo e di monitoraggio sono applicate a tutte le imprese.
Per chiudere evidenziamo le 3 principali novità da tenere a mente, soprattutto per la loro discontinuità rispetto al passato:
· la valutazione prospettica dell’azienda, piuttosto che i risultati storici acquisiti;
· l’analisi dei flussi di cassa, rispetto alle altre tradizionali grandezze aziendali;
· l’aggiornamento informativo e documentale frequente, periodico e costante molto più che in passato.
Risulta quindi evidente come l’accesso al credito e le condizioni economiche collegate oramai dipendano in modo determinante da una adeguata comunicazione finanziaria delle aziende verso l’esterno, in particolare verso il sistema bancario