E’ corretto contrapporre il debito bancario al minibond? O sono piuttosto due strumenti che rispondono a bisogni diversi ed in quanto tali sono complementari?
Lo sviluppo e la crescita del mercato delle obbligazioni emesse da PMI o MID CAP, dette anche minibond, è stato progressivo negli ultimi anni e si giustifica per aspetti di opportunità relativi all’emissione di questi strumenti.
Da chiarire che non sono operazioni che servono per ridurre il costo complessivo del debito, in quanto tendono ad avere delle cedole con un tasso di interesse un po’ superiore al costo del debito bancario.
Ma in cambio di questo maggiore costo, cosa portano all’azienda?
Sicuramente bilanciano la relazione banca-impresa e con essa portano maggiore potere negoziale per migliorare, anche sensibilmente, le condizioni economiche complessive.
Questo risultato si ottiene grazie agli effetti positivi dei minibond.
Ridimensionano il ruolo esclusivo delle banche, perché diversificano le fonti di liquidità, aumentando indipendenza e autonomia dell’azienda attirando investitori istituzionali.
Non sono segnalati nella centrale dei rischi, a vantaggio di una rappresentazione più leggera che migliora i rating creditizi bancari
Sono normalmente privi di garanzie, le quali restano spendibili per negoziare migliori condizioni di accesso al credito con le forme tradizionali.
Hanno scadenze mediamente lunghe, quindi migliorano il DSCR complessivo aziendale.
Sono privi di covenant commerciali e lasciano pertanto piena autonomia nella canalizzazione dei flussi e nella gestione dei rapporti bancari.
Riducono significativamente i costi amministrativi ed organizzativi interni per presidiare le incombenze, i controlli e gli accertamenti continui a cui si è sottoposti nella relazione con la banca.
Sono operazioni di visibilità dell’azienda emittente, che testimonia di essere un’eccellenza e di aver riscontrato credibilità e fiducia dagli investitori istituzionali. Comprovano all’esterno lo standing aziendale e confermano la bontà di un progetto imprenditoriale.
E’ un’opportunità di crescita della cultura finanziaria aziendale, grazie al confronto con investitori, studi legali, operatori del mercato. L’azienda deve dimostrare di avere la maturità sufficiente per trasmettere una visione prospettica e di programmazione.
Concludendo, i minibond non devono essere considerati strumenti “sostitutivi” del credito bancario, quanto piuttosto complementari.
Vanno ben oltre una mera scelta di funding aziendale. Rispondono a bisogni diversi, aiutano la crescita, anche interna, delle aziende che mirano ad un posizionamento di qualità.