Comunicato Stampa

ALLARME DAZI E CRISI TEDESCA: NEL 2025 AVANTI PIANO L’EXPORT DEL VENETO EST. RETI DI FORNITURA PIù VICINE (PER IL 31,3%) E DIVERSIFICAZIONE, COSI’ LE IMPRESE REAGISCONO ALLE BARRIERE

Comunicato Stampa

Presentata la 4^ edizione dell’Osservatorio Export di Confindustria Veneto Est con SACE e Fondazione Nord Est.
Nel 2025 export in linea (+/-3%) con il debole 2024 per il 53,9% delle imprese, il 35,4% prevede crescita.
Francia, Germania, Stati Uniti i Paesi target, Emirati Arabi Uniti tra gli extra-Ue. Tra le nuove rotte anche Cina, America Latina, India. Digitalizzazione e sostenibilità migliorano la performance sui mercati. Aspettative sull’IA

ALLARME DAZI E CRISI TEDESCA: NEL 2025 AVANTI PIANO L’EXPORT DEL VENETO EST. RETI DI FORNITURA PIù VICINE (PER IL 31,3%)
E DIVERSIFICAZIONE, COSI’ LE IMPRESE REAGISCONO ALLE BARRIERE

Moretto: «Export e innovazione irrinunciabili per crescere. Le PMI vanno aiutate, anche in filiera, con azioni
di sistema. Guerra dei dazi un danno per tutti, ma anche una sfida ad essere più competitivi»

(Padova-Treviso-Venezia-Rovigo – 19.03.2025) – Il Veneto conferma la forte vocazione all’estero: con un’incidenza dell’interscambio sul Pil pari a circa il 73% è la regione italiana più aperta agli scambi internazionali (57% il dato nazionale), terza per esportazioni di beni (13% del totale). Ma sulle prospettive pesa l’incertezza sulla possibile escalation di dazi e controdazi e sulla frenata tedesca. Nel 2025 le esportazioni sono attese in linea (+/-3%) rispetto al debole 2024 dal 53,9% delle imprese del Veneto orientale. Più di un terzo (35,4%) si aspetta una crescita, che per il 26,2% sarebbe compresa tra il 3% e il 10%. Consolidamento dei mercati già presidiati (per il 46,7%) e diversificazione (Stati Uniti, Cina, America Latina, India) sono la risposta alle tensioni geopolitiche e alla minaccia di protezionismo. Oltre alla rimodulazione delle reti strategiche di fornitura verso Paesi più vicini o amici (nearshoring o friendshoring) per maggiore resilienza e sicurezza degli approvvigionamenti: il 31,3% delle aziende ha cambiato almeno un fornitore strategico nell’ultimo biennio. Di queste, il 52,6% li ha rilocalizzati in Italia.

È quanto emerge dall’Osservatorio Export 2024 “Export e internazionalizzazione, tra protezionismo e nuove geografie: gli scenari di crescita per le imprese del Veneto Est” di Confindustria Veneto Est in collaborazione con SACE e Fondazione Nord Est, realizzato su un campione di 639 imprese manifatturiere delle province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo che rappresentano circa metà dell’export regionale (37,2 miliardi nel 2024). L’indagine (realizzata tra il 12 novembre e il 5 dicembre 2024) rileva le aspettative sull’export nel 2025 e le strategie di internazionalizzazione, le aree geografiche e i Paesi target, la rimodulazione delle catene globali del valore e l’interconnessione tra digitalizzazione, sostenibilità ambientale e performance sui mercati internazionali.

L’evento di presentazione si è svolto oggi a Palazzo Giacomelli di Treviso. Sono intervenuti Silvia Moretto Consigliere Delegata Confindustria Veneto Est per gli Affari Internazionali e Serena Giordano Regional Head Banking North-East Italy, Deutsche Bank, Ivano Gioia Responsabile Scenari Economici Ufficio Studi SACE, Gianluca Toschi Ricercatore Senior Fondazione Nord Est, Fabrizio Burattin Cooling Plant Leader Uniflair Spa, il CEO NI.VA. Srl Mirco Gheller, il Presidente Wired Srl Marcello Maggi, Alessandra Polin Presidente Giuria del Premio Exporter of the Year 2024. L’evento è stato moderato da Barbara Ganz, giornalista Il Sole 24 Ore.

«L’export è un fattore irrinunciabile di crescita e competitività per le nostre aziende – dichiara Silvia Moretto, Consigliere Delegata Confindustria Veneto Est per gli Affari Internazionalipur in un contesto globale complesso e in evoluzione come quello attuale. Le crescenti tensioni geopolitiche e protezionismi, come emerge dall’Osservatorio, ci costringono a ripensare le nostre strategie di export in modo rapido ed efficace, come conferma chi ha rimodulato e accorciato le reti di fornitura o guarda a nuove destinazioni. Innovazione e sostenibilità giocano un ruolo sempre più centrale. Come Confindustria Veneto Est ci concentreremo sul rafforzamento della presenza delle imprese all’estero, non solo attraverso il consolidamento nei mercati già presidiati ma anche l’individuazione di nuove rotte ad alto potenziale su cui puntare, anche con approcci di filiera, in particolare per le PMI, grazie agli strumenti di conoscenza, di relazione e di supporto di sistema. Questo è l’approccio da adottare per aumentare le geografie di esportazione e massimizzare le opportunità. L’obiettivo è consolidare la fiducia e i segnali di tenuta della domanda estera, rafforzando la nostra presenza nei mercati e valorizzando l’eccellenza delle nostre imprese, degli imprenditori e dei prodotti come quelli delle aziende Exporter of the Year. Una guerra dei dazi sarebbe un danno per tutti, ma è anche una sfida ad aumentare ancor più la competitività dei nostri prodotti e il ruolo del made in Italy nel mondo».

Nel corso dell’evento è stato assegnato il Premio Exporter of the Year 2024 riservato ad aziende partecipanti alla ricerca che si sono distinte per la performance sui mercati internazionali (in base a un indice calcolato sulla differenza tra fatturato estero 2023 e 2021, rapportato alla media dei ricavi complessivi nei tre esercizi). Per la categoria Grandi Imprese ha vinto Uniflair SpA; per la categoria Piccole e Medie Imprese premio a NI.VA. Srl; nella categoria Beginners (aziende con esperienza più recente sui mercati esteri) ha vinto Wider Srl.

I principali risultati dell’Indagine Osservatorio Export 2024

· Dall’analisi delle strategie di internazionalizzazione, emergono tre cluster di imprese:

1. Imprese orientate all’export (25,9% di chi opera sui mercati esteri), composto in prevalenza da imprese medio-grandi, si caratterizza per un’elevata propensione all’export, con una quota del 80% del fatturato complessivo (valore medio). Le vendite sono ben distribuite tra mercato interno (20%), Ue (53,3%) ed extra-UE (26,8%), evidenziando una strategia di internazionalizzazione avanzata e diversificata;
2. Imprese in equilibrio tra export e mercato interno (27,6% del totale), presentano una ripartizione più equilibrata. Pur con una quota significativa sul mercato interno (50,7% dei ricavi), le esportazioni rappresentano una quota consistente del fatturato (49,3%), suddivise tra Ue (26,8%) ed extra-Ue (22,4%). Ciò indica una strategia più strutturata rispetto agli esportatori occasionali, ma con un focus ancora rilevante sul mercato domestico;
3. Imprese orientate al mercato interno è composto da imprese (46,5% del totale) che concentrano le proprie vendite sul mercato interno (90,8% il valore medio), con una quota di esportazioni molto limitata (9,2% dei ricavi). Le vendite Ue ed extra-Ue sono marginali (rispettivamente 5,8% e 3,4%), suggerendo un approccio all’internazionalizzazione limitato a opportunità specifiche oppure occasionali.

· Nel complesso, le esportazioni dirette si confermano la principale modalità di interazione con i mercati esteri delle imprese del Veneto Est (71,4%), seguita dalla vendita occasionale (21,2%), import di materiali e componenti (20,9%), esportazioni in subfornitura (14,3%), quindi presenza con filiali commerciali o negozi (9,0%), uffici di rappresentanza (4,2%) e produzione con proprie sedi e stabilimenti (3,3%).

· Francia, Germania e Stati Uniti sono i place to be più rilevanti per l’export nel 2025. Tra i primi tre Paesi target extra Ue, dopo gli Usa, spiccano Regno Unito (nonostante Brexit) e la presenza, emergente, degli Emirati Arabi Uniti come terzo Paese più rilevante. La diversificazione dei mercati nei prossimi due anni riguarderà in prevalenza gli Stati Uniti, seguono (a distanza) Cina, America Latina, Francia, India.

· Il Veneto Est è significativamente esposto alla crisi dell’industria tedesca. Il 61,7% delle imprese esporta in Germania, con punte del 71,5% nella meccanica. Nei primi nove mesi 2024 è prevalsa la stabilità (vendite tra +/-3%) per il 42,7%. Ma il 39,9% ha subìto un calo dell’export, che per una su cinque (20,4%) supera il 10%. Crisi congiunturale o strutturale, quindi più complessa (e lunga) da superare? Se il 57,3% ritiene che la Germania stia vivendo una crisi strutturale, il 37,1% la considera congiunturale e che si risolverà nei prossimi mesi. Quota che sale di sei punti (43,4%) nelle imprese più esposte agli scambi con Berlino.

· Prosegue la revisione delle reti di fornitura: negli ultimi due anni il 31,3% delle imprese del Veneto orientale ha cambiato almeno un fornitore strategico (34,7% e 28,2% rispettivamente nei due Osservatori precedenti). Tra queste, il 52,6% ha optato per nuovi fornitori strategici più vicini, in Italia, il 5,1% ha scelto fornitori più vicini, ma fuori dall’Italia (Paesi Ue, in prevalenza). Un reshoring delle proprie forniture spinto da shock globali e tensioni geopolitiche, orientato in larga prevalenza verso la scelta di fornitori più vicini.

· Abbracciare le transizioni gemelle, digitalizzazione e sostenibilità, porta le imprese ad essere più resilienti, ma soprattutto più competitive in ambito internazionale.

· La sostenibilità ambientale è ritenuta dal 78,7% degli imprenditori e manager intervistati un driver importante (53,8%) o molto importante (24,9%) per l’espansione internazionale della propria azienda (82,4% per le imprese più grandi), di pari passo con l’accresciuta attenzione al tema da parte di clienti e fornitori internazionali rilevata dal 49,1%. Dall’opinione all’esperienza: il 49,4% delle aziende ha ricevuto richieste da investitori, partner finanziari e sistema creditizio riguardo le politiche e performance di sostenibilità ambientale (rating, rendicontazione, certificazioni). Quota che sale al 63,5% per le imprese più grandi.

· La digitalizzazione rende le imprese più agili e competitive. Quasi metà (48,6%) aumenterà la presenza online (siti web, social, etc.) per incrementare la proiezione internazionale (il 27,1% l’ha già fatto). Il 32,5% investirà nel marketing digitale, il 30,5% in software per la mappatura e gestione dei rischi, compresi quelli di sostenibilità aziendale. Circa un quarto (23,0%) aumenterà la formazione a distanza offerta ai clienti all’estero. L’Intelligenza Artificiale è lo strumento che, per le aziende, impatterà maggiormente sulla propria internazionalizzazione (nuove opportunità, previsioni domanda, analisi concorrenti, etc.). Accompagnarle nell’esplorazione delle potenzialità dell’IA è la nuova frontiera dei servizi alle imprese.

Le aziende Exporter of the Year 2024

Categoria Grandi Imprese – Uniflair SpA con stabilimento a Conselve (PD), parte di Schneider Electric, progetta, produce e commercializza soluzioni di raffreddamento modulari e In-row, unità di trattamento dell’aria e chiller, fondamentali per le infrastrutture IT critiche e i data center del futuro. Schneider Electric lavora per massimizzare l’efficienza nell’uso dell’energia e delle risorse, coniugando progresso e sostenibilità. Questo impegno è alla base del concetto Life Is On. Leader globale nell’elettrificazione, automazione e digitalizzazione, offre soluzioni integrate basate su IoT e intelligenza artificiale. Con 150.000 dipendenti e un milione di partner in oltre 100 paesi, Schneider promuove diversità e inclusione, creando un futuro sostenibile per tutti. www.se.com/it

Categoria Piccole e Medie Imprese – NI.VA. Srl con sede a Campodarsego (PD) rappresenta l’eccellenza nell’unicità e nella personalizzazione di scale, serramenti e interni tailor-made, combinando artigianato e tecnologia per realizzare progetti esclusivi di boutique, hotel e residenze in tutto il mondo. Con una mentalità “glocal”, supporta designer e architetti globali, offrendo soluzioni su misura, ingegnerizzazione e finiture esclusive. L’obiettivo è esportare il saper fare italiano, unendo innovazione e tradizione, e continuare a formare futuri talenti dell’artigianato del lusso. Fondata da Ivano Nicoletti nel 2003, attuale presidente, nel 2018, con l’arrivo di Mirco Gheller, partner e attuale Ceo, NIVA ha cambiato modello di business e organizzativo diventando un’azienda globale. www.niva-line.it

Categoria Beginners – Wider Srl è un cantiere nautico italiano, pioniere nell’applicazione del sistema di propulsione ibrida seriale nel settore degli yacht di lusso. Fondato nel 2010, si distingue per il suo approccio avanguardistico, focalizzandosi su efficienza, riduzione del consumo di carburante, rumore e vibrazioni, senza compromettere design e qualità. Guidato da Marcello Maggi, socio e presidente della holding W-Fin Sarl, il cantiere ha due sedi sulla costa adriatica: a Fano, nel futuristico Wider Vision Hub, e a Venezia nel Superyacht Hub. Nel 2022 Wider ha lanciato il WiderCat 92, il primo catamarano del cantiere, e avviato la costruzione del superyacht Moonflower 72. Il 2023 segna l’arrivo del provocatorio WiLder 60 mentre nel 2024 è stato presentato il nuovo WiderCat 76. www.wider-yachts.com

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