Comunicato Stampa
LA FILIERA ESTESA VERSO 1,4 MILIARDI ENTRO IL 2030
Il Presidente Leopoldo Destro: «Logistica strategica per il Paese. Legame imprescindibile con l’industria».
Il Vicepresidente Paolo Armenio: «Il potenziamento della linea navigabile fattore essenziale di sviluppo».
Secondo lo studio The European House – Ambrosetti per Confindustria Veneto Est e Confindustria Mantova,
la filiera estesa del sistema idroviario coinvolge 25 macro-settori economici e genera un valore aggiunto di 500 milioni di euro per il territorio (3% del PIL di Rovigo e Mantova). L’efficace messa a terra degli investimenti programmati potrebbe generare un giro d’affari aggiuntivo pari a 1,4 miliardi di euro entro il 2030
(Padova-Treviso-Venezia-Rovigo – 03.06.2024) – La filiera estesa del sistema idroviario, che ha nell’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante un elemento chiave, coinvolge 25 macro-settori economici e genera un valore aggiunto di quasi 500 milioni di euro per il territorio (circa il 3% del PIL delle province di Rovigo e Mantova). Nonostante incida solo per lo 0,1% dei volumi di merci trasportate, rispetto a una media di oltre il 20% nei primi 5 Paesi benchmark europei, le merci transitanti per il sistema idroviario sono aumentate del +160% dal 2015 ad oggi, grazie ai fondi stanziati e al collegamento con Chioggia. L’efficace messa a terra degli investimenti programmati potrebbe generare benefici economici netti pari a 1,4 miliardi entro il 2030 riconducibili alle reti navigabili italiane. A ciò si aggiungono i benefici ambientali. Il settore dei trasporti incide per oltre il 30% dei consumi energetici italiani: per raggiungere i target di decarbonizzazione europei, è richiesta una crescita del +25% del trasporto idroviario comunitario. In questo scenario, il sistema idroviario del Nord Italia, grazie al suo potenziale supporto ai target di decarbonizzazione, si trova dinanzi ad una opportunità di rinascita. Se verranno superati i colli di bottiglia normativi, infrastrutturali e perseguito un piano di medio-lungo termine per il settore idroviario: superamento criticità normative, incentivi pubblici aggiuntivi agli investimenti privati (es. bonus sul carburante “verde”), digitalizzazione, sostegno ai distretti industriali lungo l’asta navigabile, come le Hydrogen Valley di Porto Marghera (VE) e di Valdaro (MN).
Sono i dati salienti illustrati oggi all’Interporto di Rovigo durante la presentazione del Rapporto “La Rete Navigabile Italiana: una nuova risorsa per il Paese. Le opportunità offerte dall’ottimizzazione e dall’efficientamento del sistema idroviario del Nord Italia” realizzato da The European House – Ambrosetti (TEHA) per Confindustria Veneto Est e Confindustria Mantova, in collaborazione con Provincia di Rovigo, Provincia di Mantova, Infrastrutture Venete Srl, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Interporto di Rovigo
Dopo i saluti degli organizzatori, sono intervenuti: Elisa De Berti, Vicepresidente e Assessore ai Lavori pubblici, Infrastrutture e Trasporti Regione del Veneto; Benedetta Brioschi, Partner TEHA; Fulvio Lino Di Blasio, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale; Enrico Ferrarese, Presidente Provincia di Rovigo; Alessandra Ferrari, Presidente Interporto di Rovigo, Alessandra Grosso, Direttore Generale Infrastrutture Venete; Alberto Lisatti, Presidente Unione Navigazione Interna Italiana (UNII), Moreno Massetti Fagioli SpA. Ha concluso i lavori l’intervento di Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
«I dati sulla logistica del 2023 sono importanti: il valore totale delle attività logistiche in Italia è di 135,4 miliardi di euro e rappresenta l’8,2% del PIL. A questo si aggiungono la strategicità per l’economia del nostro Paese, il legame imprescindibile con l’industria manifatturiera, peraltro confermati nello scenario complesso e inatteso degli ultimi tre anni – ha dichiarato Leopoldo Destro, Presidente Confindustria Veneto Est e Delegato Confindustria ai Trasporti e Logistica –. Il buon assetto logistico-infrastrutturale del Paese è, quindi, uno strumento essenziale di competitività, soprattutto per un’industria, come quella italiana e veneta, fortemente orientata all’export. In questo contesto, e nella logica di sviluppare l’intermodalità, il sistema delle vie navigabili interne padano-venete, insieme alle infrastrutture logistiche, come porti e interporti, costituisce un patrimonio il cui potenziale, in fatto non solo di trasporti, ma anche economico, ambientale e turistico è amplissimo e da valorizzare con un piano di medio-lungo termine. Anche in funzione del pieno dispiegamento delle potenzialità della ZLS e dei distretti produttivi a monte e a valle dell’asta navigabile del Po e, guardando al futuro, dell’Hydrogen Valley».
«Il settore dei trasporti incide per oltre il 30% dei consumi energetici italiani: per raggiungere i target di decarbonizzazione europei, è richiesta una crescita del +25% del trasporto idroviario comunitario – ha commentato Benedetta Brioschi, Partner The European House – Ambrosetti –. La Rete Navigabile italiana può offrire un importante contributo nel raggiungimento degli obiettivi europei e l’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante è un elemento chiave del trasporto idroviario commerciale italiano distinguendosi per garanzia di piena navigabilità a pieno carico 365 giorni l’anno. Per la prima volta, The European House – Ambrosetti ha ricostruito la filiera estesa del sistema idroviario, che coinvolge 25 macro-settori economici e abilita la creazione di un Valore Aggiunto di quasi 500 milioni di euro per il territorio, grazie ad un moltiplicatore economico pari a 3,7, superiore a molti altri settori. Tuttavia, il pieno dispiegamento dei benefici economici, sociali e ambientali attivabili dal sistema idroviario passa attraverso il superamento di alcuni ostacoli normativi e infrastrutturali che devono essere superati anche grazie alla messa a terra degli investimenti programmati».
«Crediamo con forza nello sviluppo e potenziamento della linea navigabile Mantova, Rovigo, Chioggia, Venezia per consolidare e implementare lo sviluppo del sistema idroviario come modalità integrativa di trasporto delle merci e della catena logistica, oltre che dal punto di vista ambientale e anche turistico – ha sottolineato Paolo Armenio, Vicepresidente Confindustria Veneto Est per il Territorio di Rovigo –. In attesa degli interventi di efficientamento programmati, ci siamo posti con questo studio l’obiettivo di rappresentare, con metodo scientifico, il possibile impatto economico, occupazionale e ambientale della più importante asta fluviale navigabile sul territorio e sull’intero sistema del Nord Italia. I dati emersi sono molto positivi. Oggi li mettiamo a disposizione del Governo e della Regione del Veneto, attiva nel promuovere la navigabilità delle acque interne, degli stakeholder e della comunità come base di conoscenza di un piano di medio-lungo periodo per la valorizzazione e promozione del trasporto idroviario nazionale e del sistema padano-veneto».
I messaggi chiave del Rapporto
1. Il settore dei trasporti incide per oltre il 30% dei consumi energetici italiani e genera oltre il 20% delle emissioni GHG: per raggiungere i target di decarbonizzazione europei, è richiesta una crescita del +25% del trasporto idroviario comunitario.
2. In Italia il sistema idroviario incide solo per lo 0,1% dei volumi di merci trasportate, rispetto ad un valore medio di oltre il 20% nei primi 5 Paesi benchmark europei (Paesi Bassi 42%, Romania 25,1%, Bulgaria 24,4%, Belgio 11,5%, Lussemburgo 8,0%, segue Germania 7,4%), che per specifica conformazione geografica e per gli ingenti fondi pubblici stanziati negli anni, hanno saputo sfruttare al meglio le potenzialità del sistema idroviario, e rispetto alla media UE a 27 più UK del 5,6% (15° Paese).
3. L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante è un elemento chiave del trasporto idroviario commerciale italiano, che si sviluppa principalmente attorno al bacino idroviario padano-veneto, distinguendosi per garanzia di piena navigabilità a pieno carico 365 giorni l’anno e garanzia di destinazione delle merci su tempi certi e programmabili. Il suo utilizzo è cresciuto del +160% dal 2015.
4. La filiera estesa del sistema idroviario (che comprende il trasporto integrato di merci e le catene di fornitura e subfornitura attivate sul territorio nazionale) coinvolge 25 macro-settori economici, oltre 4 mila occupati (diretti, indiretti e indotti) e genera un Valore Aggiunto di quasi 500 milioni di euro per il territorio (circa il 3% del PIL delle province di Rovigo e Mantova), grazie ad un moltiplicatore economico pari a 3,7, superiore a molti altri settori (per ogni euro di Valore Aggiunto generato dal sistema del trasporto integrato di merci nel Nord Italia, se ne attivano 2,7 aggiuntivi nel resto dell’economia).
5. Ostacoli normativi (modalità di accesso e limitazioni dell’idrobonus e di incentivi per il carburante, navigazione promiscua fino a 1 miglio), vincoli infrastrutturali (ampiezza dei canali e altezza ridotta dei ponti, che inibiscono il transito di imbarcazioni di Classe V) e una flotta poco efficiente sono i fattori ostativi allo sviluppo del pieno potenziale del trasporto idroviario integrato di merci lungo l’Idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco e l’Asta navigabile del fiume Po e le principali sfide da indirizzare per rilanciare il trasporto idroviario in Italia.
6. L’efficace messa a terra degli investimenti programmati potrebbe generare un giro d’affari aggiuntivo pari a 1,4 miliardi di euro entro il 2030, riconducibili all’attività delle reti navigabili italiane, tra il ritorno indiretto degli interventi di efficientamento e manutenzione del sistema idroviario del Nord Italia e quello diretto derivante dalla crescita dei volumi di merci trasportate (fino a 5 volte) e dal mercato servito. L’occupazione totale includerebbe 3.500 occupati. Se i 4 milioni tonnellate di merci aggiuntive transitassero su idrovia, si abiliterebbe un risparmio di 100.000 tonnellate di CO2 e 17 milioni di euro all’anno.
7. Sono state individuate sei linee d’azione prioritarie per rilanciare il settore idroviario nazionale e permettere il pieno dispiegamento dei benefici attivabili dagli investimenti programmati.
Le 6 azioni prioritarie per il sistema idroviario
1. Il superamento delle criticità normative che scoraggiano la scelta del sistema idroviario e che ostacolano l’integrazione con le leggi del sistema marittimo, soprattutto in riferimento alle acque promiscue e ai limiti doganali attuali per la previsione nell’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante di un corridoio doganale dal mare ai porti interni.
2. Lo stanziamento di incentivi pubblici aggiuntivi all’interno di un piano di medio-lungo periodo per il sistema idroviario, affinchè gli investimenti dei privati possano essere favoriti (es. bonus sul carburante “verde” o alternativi). Attribuire valore alla cantieristica fluviale e alle misure di finanziamento connesse è di prioritaria importanza.
3. Il potenziamento dell’integrazione del sistema idroviario all’interno di un ecosistema di trasporti intermodale, soprattutto per carichi di dimensioni eccezionali.
4. La promozione della realizzazione di un numero crescente di distretti industriali lungo la rete idroviaria del Nord Italia, come le Hydrogen Valley, che possano essere sinergici tra loro.
5. La promozione di una pianificazione integrata e scambio di dati tra il sistema di trasporto fluviale e marittimo, facendo leva sui meccanismi di digitalizzazione (es. River Information Services).
6. La previsione di attività di comunicazione e sensibilizzazione delle imprese verso le opportunità e i benefici offerti dall’Asta navigabile.
Da ultimo, un aspetto trasversale è rappresentato dalla necessità di sviluppare una pianificazione urbanistica maggiormente integrata e coordinata tra le aree adiacenti all’idrovia e finalizzata ad attrarre le aziende appartenenti ai principali distretti industriali con l’obiettivo di garantire che le potenzialità abilitate dal sistema idroviario siano pienamente dispiegate.
Gli stakeholder di riferimento e coinvolti nello sviluppo del presente Studio esprimono l’ambizione di istituire un tavolo permanente per il monitoraggio e l’implementazione degli investimenti previsti nell’efficientamento del sistema idroviario del Nord Italia.
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Per informazioni:
Comunicazione e Relazioni con la Stampa
Sandro Sanseverinati – Tel. 049 8227112 – 348 3403738 – s.sanseverinati@confindustriavenest.it
Leonardo Canal – Tel. 0422 294253 – 335 1360291 – l.canal@confindustriavenest.it
Allegati:
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Studio_CVE-TEHA_La Rete Navigabile Italiana.pdf (3.813,9 KB)
Presentazione TEHA_Drs. Brioschi.pdf (2.037,7 KB)
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