Comunicato Stampa
A PORTO MARGHERA UNA SFIDA POSSIBILE»
Il Vicepresidente di Confindustria Veneto Est: «L’aumento dei costi dell’energia (+44% in un anno)
è insostenibile. Occorre trovare presto una soluzione e ripensare il mix di fonti, compreso l’idrogeno, per una transizione che riduca le emissioni ma non dimentichi la competitività delle nostre imprese»
(Padova-Treviso-Venezia-Rovigo – 06.02.2025) – «Il prezzo dell’energia ha raggiunto a gennaio il massimo da febbraio 2023 (143,03 €/MWh): un aumento del 44% in un anno è insostenibile per le nostre imprese, vuol dire perdere competitività rispetto a Germania, Francia, Spagna oltre ai Paesi extra-Ue, proprio mentre la domanda di mercato per molti settori è in calo. Occorre trovare presto una soluzione e ripensare il mix di fonti energetiche, compreso l’idrogeno a Porto Marghera, per assicurare una transizione energetica che riduca le emissioni ma non dimentichi la competitività delle nostre imprese».
A lanciare l’allarme è il Vicepresidente di Confindustria Veneto Est per il Territorio di Venezia, Mirco Viotto che all’indomani dell’incontro sul ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, in collaborazione con Hydrogen Park e SAPIO, rilancia le potenzialità del vettore idrogeno a Porto Marghera.
«L’idrogeno verde, cioè prodotto da fonti rinnovabili e quindi a zero emissioni di CO2 – dichiara Viotto – è un tassello promettente che genera forti aspettative, ma che presenta ancora sfide da superare insieme, come la sostenibilità dei costi, la produzione e lo stoccaggio, le infrastrutture energetiche. Investimenti in idrogeno verde e nuove infrastrutture di trasporto e distribuzione potrebbero renderlo competitivo, con applicazioni chiave nelle industrie energivore, nel trasporto pesante e nello stoccaggio di energia rinnovabile. Paesi come Germania e Giappone stanno già sviluppando reti avanzate per accelerarne l’adozione. L’Italia ha in corso una strategia nazionale sull’idrogeno e in questo ambito Porto Marghera può giocare un ruolo importante nel contesto europeo e del Mediterraneo come hub per l’idrogeno verde, grazie all’unico idrogenodotto già esistente in Italia e agli investimenti realizzati o che si andranno a fare per dimensionare a livello locale infrastrutture di produzione, stoccaggio, trasporto e distribuzione».
«In questa prospettiva, e con la collaborazione di tutti, soggetti pubblici e privati, la Hydrogen Valley a Porto Marghera è un obiettivo realistico e realizzabile nel breve-medio termine, che vede impegnate aziende come SAPIO e società consortili come Hydrogen Park in progetti e piani strategici di investimento, innovazione tecnologica e sviluppo infrastrutturale. Se queste sfide verranno superate, l’idrogeno potrà diventare un pilastro della transizione energetica. L’area di Porto Marghera ha tutte le caratteristiche per arrivare prima di altre realtà nazionali, diventando anche porto di riferimento per l’importazione della molecola verde da altri Paesi, come Africa e Paesi Arabi», conclude il Vicepresidente Mirco Viotto.
_______________
Per informazioni:
Comunicazione e Relazioni con la Stampa
Sandro Sanseverinati – Tel. 049 8227112 – 348 3403738 – s.sanseverinati@confindustriavenest.it
Leonardo Canal – Tel. 0422 294253 – 335 1360291 – l.canal@confindustriavenest.it
Allegati: